Le Sciave o Olivari

Le sciave o olivari erano delle piccole stanze di stoccaggio delle olive, in comunicazione con la parte esterna del frantoio ipogeo attraverso un foro praticato nella volta rocciosa. I contadini avevano così la possibilità di far cadere le olive direttamente dall’alto negli ambienti del frantoio dopo la raccolta, senza doverci entrare per il conferimento. Questa consuetudine, peraltro, garantiva la sicurezza del luogo, impedendo l’ingresso ai non addetti ai lavori. Al momento della lavorazione, le olive stoccate venivano prelevate con una pala e posizionate nella macina in pietra per la molitura.

In questi depositi le olive stazionavano anche diversi giorni in attesa della loro trasformazione, cosicché il tempo prolungato di stoccaggio innescava processi di fermentazione che generavano il riscaldamento dei frutti e quindi degli ambienti, favorendo l’estrazione.

Le masse delle olive in fermentazione, inoltre, rilasciavano delle acque di vegetazione, che venivano raccolte attraverso vaschette e gocciolatoi scavati nella roccia. Anche da quest’acqua si recuperavano le più piccole goccioline di olio fuoriuscite naturalmente.